Le persone con leucemia linfatica cronica (LLC) presentano un rischio più elevato del normale di contrarre infezioni virali o batteriche. Chi ha la LLC, infatti, si ammala facilmente di raffreddore o di herpes labiale, infezioni lievi e facilmente curabili. In alcuni casi, però, possono presentarsi anche infezioni gravi come la polmonite.1(a) Inoltre, in caso di LLC può succedere che virus “dormienti” (come quello dell’epatite B o il citomegalovirus) presenti nell’organismo del paziente si risveglino, provocando la ricomparsa dell’infezione.2(e)
Nelle persone con LLC il rischio di infezioni aumenta perché il sistema immunitario non funziona in modo ottimale. Questo succede perché nel sangue delle persone con LLC possono essere presenti pochi neutrofili, i globuli bianchi incaricati di combattere le infezioni batteriche. Inoltre, la LLC è una malattia dei linfociti B, un particolare tipo di cellule immunitarie che hanno l’importante compito di produrre anticorpi contro i microrganismi patogeni: in caso di LLC i linfociti B leucemici possono essere molto numerosi, ma sono poco efficienti nello svolgere il loro compito difensivo.1(b)
Nella LLC la carenza di neutrofili è in parte dovuta alla malattia stessa. Infatti, col tempo i linfociti B leucemici rimpiazzano le cellule del midollo osseo incaricate di produrre i globuli bianchi, che diminuiscono di numero.1(b)
Tuttavia, anche i trattamenti utilizzati per tenere sotto controllo la LLC possono indebolire il sistema immunitario e contribuire al rischio di infezione. Dalla chemioterapia alla innovativa tecnica CAR-T, passando per i farmaci a bersaglio molecolare e gli anticorpi terapeutici, praticamente tutte le terapie utilizzate per trattare la LLC riducono in modo variabile il numero di globuli bianchi presenti nel sangue e aumentano del rischio di infezioni.2(a,b,c,d)
Le persone con LLC dovrebbero imparare a riconoscere i sintomi di possibili infezioni e segnalarli prontamente al proprio medico curante. 3(a) I più comuni tra questi sintomi sono:
Possono essere presenti anche altri sintomi, in base alla localizzazione dell’infezione.3(a)
Fortunatamente, la maggior parte delle infezioni può essere curata a casa propria, assumendo farmaci specifici prescritti dal proprio medico. Nei casi di infezioni gravi e potenzialmente molto pericolose si può ricorrere al ricovero ospedaliero.3(b)
I farmaci utilizzati per trattare le infezioni sono:
Fortunatamente esistono numerose efficaci strategie per ridurre il rischio di infezioni nelle persone con LLC.
Le immunoglobuline sono anticorpi presenti nel sangue che servono a far sì che il sistema immunitario possa riconoscere e neutralizzare i microrganismi patogeni. Alcune persone con LLC presentano livelli di immunoglobuline troppo bassi: in questi casi è possibile somministrare, direttamente nei vasi sanguigni del paziente, immunoglobuline estratte da persone sane, per riportarne i livelli nella norma e ridurre il pericolo di infezioni.2(f)
Quando la carenza di globuli bianchi che causa l’aumento del rischio di infezioni è dovuta a una terapia per la LLC (per esempio la chemioterapia) è possibile che il medico prescriva un farmaco immunostimolante, ovvero un “fattore di stimolazione delle colonie di granulociti” (G-CSF). Come si può intuire dal loro nome, questi medicinali stimolano le cellule del midollo osseo a produrre un maggior numero di globuli bianchi rinforzando così il sistema immunitario.4(b)
I vaccini sono un importante strumento a disposizione delle persone con LLC per ridurre il rischio di infezione. In caso di LLC in genere vengono consigliati i vaccini contro l’influenza, il COVID-19, lo pneumococco e l’herpes zoster. Vanno assolutamente evitati i vaccini che contengono virus vivi perché, in persone con un sistema immunitario debole come quello dei pazienti con LLC, potrebbero essi stessi causare infezioni serie. In ogni caso la scelta delle vaccinazioni spetta al medico curante e deve tenere conto nelle condizioni generali di ciascun paziente.2(g)
Per ridurre il rischio di infezione è importante curare l’igiene personale e adottare strategie per minimizzare le probabilità di entrare in contatto con microrganismi patogeni presenti nell’ambiente e negli alimenti. Ecco alcuni consigli:
Bibliografia